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Sostenibilità nelle officine di manutenzione

Trenitalia è da tempo impegnata a migliorare la propria sostenibilità ambientale anche nel processo di manutenzione dei treni all’interno dei propri siti industriali, dislocati su tutto il territorio nazionale.

Per ridurre l’impatto ambientale delle proprie lavorazioni, Trenitalia sta sviluppando numerosi progetti finalizzati alla produzione di energia da fonti rinnovabili, ma anche alla razionalizzazione dei consumi e all’aumento dell’efficienza energetica.

Produzione di energia da fonti rinnovabili

Gli impianti fotovoltaici attualmente attivi in 12 officine di Trenitalia hanno prodotto nel 2023 un quantitativo di energia green pari a quello che consumano annualmente circa 3.200 famiglie italiane evitando, in tal modo, l’emissione annua in atmosfera di circa 2.330 tonnellate di CO2.

Ma non basta: per continuare nel percorso intrapreso verso la decarbonizzazione, Trenitalia ha in programma di aumentare ulteriormente il numero di officine dotate di impianti fotovoltaici fino ad arrivare a 32 nel 2033 su tutto il territorio nazionale. 

Efficienza nelle officine di manutenzione

Per ridurre il proprio consumo di energia elettrica e termica, Trenitalia è anche impegnata a migliorare continuamente l’efficienza energetica delle proprie officine di manutenzione, grazie a interventi specifici mirati prevalentemente sugli impianti di illuminazione, riscaldamento e aria compressa.
Una ampia campagna di approfondite e mirate Diagnosi Energetiche avviata nel 2015 (più di 70 le diagnosi svolte finora, da pool di esperti) ha permesso a Trenitalia di individuare le soluzioni tecniche più idonee a rendere energeticamente più efficienti e sostenibili le proprie officine.

Dal 2015, il 100% dell’energia elettrica acquistata da Trenitalia e utilizzata nelle officine, è certificata come energia prodotta da fonti rinnovabili.

 

Il riutilizzo delle acque ad uso industriale

Trenitalia ha da poco avviato la sperimentazione di progetti per il recupero delle acque di scarico in 5 officine. In un’ottica di risparmio della risorsa idrica e dunque di water circular economy, le acque reflue in questi siti vengono sottoposte ad appositi trattamenti (es. osmosi inversa o clorazione) e rilanciate in officina per essere riutilizzate a scopo industriale.